L’architettura è una professione con una grande storia alle spalle. Fin dall’antichità l’architetto progetta le nostre abitazioni e gli spazi che ci circondano, rendendoli luoghi sicuri, confortevoli ed esteticamente piacevoli.
La professione di architetto, è stata sempre in continua evoluzione e probabilmente la pandemia da Coronavirus, segnerà un’ulteriore trasformazione.
Le persone stanno modificando il modo di vivere e di relazionarsi con gli altri e se questi cambiamenti resteranno permanenti, anche l’architettura dovrà adattarsi per rispondere alle nuove esigenze.
Abbiamo incontrato virtualmente l’Architetto Fabrizio Forniti, titolare della FAD Fucine Architettura Design, che ci ha raccontato come sta vivendo questo periodo insolito ed in che modo lo Studio FAD ed il suo team, è riuscito a portare avanti il lavoro nonostante lo smart working.
La prima fase del lockdown è stata sicuramente dura, ma fortunatamente siamo riusciti a gestirla in maniera tempestiva ed efficace.
Come studio abbiamo intuito quello che stava accadendo, e quello che sarebbe accaduto a breve e siamo riusciti ad organizzarci rapidamente con la nuova modalità smart-working, grazie anche al buon livello di organizzazione e digitalizzazione, messo in atto nel corso degli anni.
Avere a disposizione un sistema di gestione ed un archivio organizzato delle varie commesse passate e presenti, unito alle moderne tecnologie cloud e di connettività, ci ha consentito di proseguire regolarmente con le nostre attività, senza rallentare i vari processi tecnici e progettuali in atto.
L’impatto sulla quotidianità di tutto il nostro team di lavoro è stato molto forte, sia da un punto di vista professionale che personale.
Per certi versi, è come se la sfera personale e professionale di tutti noi si fossero fuse assieme, creando una nuova interessante contaminazione tra aspetto pubblico e privato;
sicuramente per molte persone, un grosso passo in tal senso era già stato compiuto con l’entrata nel mondo dei social media e dei social network, ma sicuramente vedere durante i meeting o le video-call, le abitazioni dei vari interlocutori interni ed esterni dello studio, sentire sullo sfondo le voci dei loro figli o dei loro familiari, ha reso sicuramente il lavoro più domestico e familiare, meno rigido ed impostato, indubbiamente più rilassato.
Personalmente, avendo la possibilità di farlo, ho cercato di mantenere per quanto possibile la mia quotidianità, recandomi ogni giorno a lavorare presso lo studio, completamente vuoto visto che tutto il mio team, procedeva con il lavoro in modalità smart; da un lato è piacevole riuscire a concentrarsi sulle attività in un ambiente completamente proprio, ma sicuramente sento fortemente la mancanza della convivenza e del rapporto diretto, fisico, con tutti i miei collaboratori; mi manca di vederli e di sentirli confrontarsi animatamente sui vari progetti, ed anche sui vari aspetti della quotidianità e delle loro vite personali; perché in fondo, ed è quello che ho sempre cercato nel corso degli anni, oltre che uno studio, siamo una grande famiglia.
Un’altra cosa che mi manca molto, è il mio muovermi continuamente in giro per Roma e per l’Italia per sopralluoghi, incontri, fiere, corsi, conferenze, riunioni tecniche e di cantiere; mi manca il conoscere quotidianamente persone nuove, ed il vedere luoghi sconosciuti, che porta ad un costante arricchimento personale e professionale, che poi è uno degli aspetti che adoro del mio lavoro. Tutto questo mi manca, e non potrà mai essere sostituito da nessun webinar, call, webconference o video-meeting.
In questo periodo di emergenza sanitaria, il nostro studio è stato riorganizzato nella modalità smart-working, in cui ognuno lavora dalla propria abitazione, condividendo quanto quotidianamente prodotto con i membri del proprio team di lavoro, secondo quello che è l’organigramma delle varie commesse;
condividiamo ogni giorno tra di noi, l’avanzamento delle varie attività mediante report, email, call, applicazioni di project management, ed attraverso la condivisione dei documenti sui nostri archivi cloud; insomma, anche se a distanza, facciamo in modo di essere sempre aggiornati ed allineati tra noi.
Per quanto concerne i nostri cantieri, in cui rivestiamo in molti casi anche il delicato ruolo di responsabili dei lavori e coordinatori della sicurezza, facciamo in modo che venga rispettato quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza e quanto man mano stabilito dal nostro Governo.
Per quanto riguarda la mia categoria di Architetto, non vedo rischi specifici derivanti dall’attuale crisi sanitaria, se non quelli salutistici che occorrerà fronteggiare con tutte le necessarie misure di prevenzione e protezione e quelli economici derivanti dal grande impatto che sta avendo e che avrà, l’emergenza sanitaria sulle varie attività economiche; basti pensare alle ripercussioni che sta avendo il settore turistico-ricettivo e dei pubblici esercizi, e che avranno il settore direzionale e residenziale.
Nel corso della storia, l’uomo ha dovuto costantemente fronteggiare crisi, calamità, guerre, etc., ed ha saputo sempre trarre da ognuna di esse, uno spunto per una crescita successiva.
Credo che anche nell’attuale situazione avverrà lo stesso: sicuramente i vari governi metteranno in atto delle nuove strategie atte a gestire e ad affrontare in futuro, possibili situazioni analoghe o peggiori di quella attuale; sicuramente quanto avvenuto, porterà delle modifiche ai nostri modi di lavorare, di vivere e di comunicare e nessuno di noi sa ancora valutare il reale impatto di tali cambiamenti;
non sappiamo se cercheremo di tornare alla nostra precedente normalità, oppure se cercheremo di apportare delle modifiche alla nostra vita, cogliendo quanto di positivo abbiamo sperimentato nell’attuale periodo.
Sicuramente ci sarà un’implementazione delle nostre reti tecnologiche e di tutti i vari sistemi di comunicazione ed interconnessione e cambierà anche il nostro rapporto con le abitazioni in cui viviamo e con i luoghi in cui lavoriamo; infine, cambieranno le nostre abitudini in ambito commerciale e turistico.
Tutto questo avrà un impatto da un punto di vista sociale ed architettonico e l’Architetto dovrà avere il compito di capire ed interpretare questi cambiamenti e di fornire la risposta da dare ad essi, per quanto riguarda i nuovi luoghi in cui vivere, lavorare, divertirsi, etc.
Spero che sapremo cogliere gli aspetti positivi sperimentati in questo periodo in maniera massiccia, soprattutto cercando di eliminare tutti gli inutili spostamenti del passato e tutte quelle precedenti abitudini, che avevano un pesante impatto ambientale ma credo e spero, che torneremo alla nostra precedente vita comune e sociale, perché rientra nella natura dell’uomo. Spero.
Fortunatamente la nostra attività è stata inclusa tra quelle strategiche per il Paese, durante questo periodo di crisi e quindi è sempre stata attiva e funzionante. Anzi, in questo periodo particolare, c’è stato modo di definire pienamente e con la dovuta calma ed attenzione, una serie di progetti che partiranno appena sarà consentito dalle amministrazioni pubbliche e locali. In senso generale, spero che il nostro Governo e l’Europa, sappiano mettere a disposizione dei privati e degli imprenditori, validi strumenti economici e normativi atti a garantire una rapida e robusta ripresa dell’economia, che è fondamentale per il futuro lavorativo di tutti noi.
Ovviamente, proseguiremo con la nostra presenza sui vari canali di comunicazione digitale, come già fatto in maniera costante negli ultimi anni.
Lo studio FAD è una realtà compatta e coesa, dove il lavoro in team è costante ed riuscito a mantenersi tale, anche in modalità smart working. Manca ovviamente la convivenza, la condivisione e l’incontro-scontro sui vari progetti, che nessuno strumento virtuale può sostituire ma che tornerà con le dovute precauzioni, non appena sarà possibile riaprire le porte dello studio.
L’Architetto Forniti ha colto da tempo l’importanza del web e dei canali social per il suo Studio, investendo costantemente su questi aspetti, oltre all’introduzione di tecnologie in grado di digitalizzare lo studio. Tutto ciò è stato vitale in questa delicata fase di lockdown.
Un bell’esempio di organizzazione, perseveranza ed intuito. Un grande in bocca al lupo!